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04 luglio 2014

Governo Renzi dia un segnale all'Europa

STOP alle rendite di posizione

Per essere credibili ed ottenere dall'Europa maggiore flessibilità nelle politiche economiche bisogna iniziare a demolire le rendite di posizione presenti nel tessuto economico, sociale e professionale italiano e dare l'avvio ad una nuova stagione di riforme che smantelli lobby e corporazioni.

Pochi giorni fa la Banca dei Regolamenti Internazionali, nella sua relazione annuale, affermava che "la bontà delle politiche non consiste tanto nel cercare di pompare la crescita a tutti i costi, quanto nel rimuovere gli ostacoli che la frenano". Dopo poche ore gli faceva eco il Presidente dell'Antitrust Pitruzzella: "Un modello che si basa sui privilegi, piuttosto che sui meriti, aggrava le diseguaglianze, rende la società chiusa, statica, poco aperta alla concorrenza e all’innovazione”, sacrificando “l’aspirazione degli individui di poter migliorare la loro posizione sociale, esclusivamente in virtù dei loro meriti”. Insomma, “pregiudica quella particolare forma di eguaglianza che è l’eguaglianza delle opportunità

In queste due dichiarazioni - secondo il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti - c'è la chiave di volta per ottenere dall'Europa quella flessibilità nella gestione dei conti italiani.

Per almeno due volte la Bce ha richiesto all'Italia di fare riforme strutturali incidendo sulle libere professioni, per ben due volte la risposta è stata inefficace, o peggio fallimentare come nel caso delle 5000 farmacie annunciate con il concorso straordinario e zero aperture dopo 29 mesi dalla legge.

Un destino purtroppo annunciato, intervallato da comportamenti "anomali" tesi continuamente a difendere chi è già presente nel mercato. (si veda delisting AIFA).

I giovani non vogliono lasciare l'Italia, ma se in questo Paese si continua a non modificare la struttura delle professioni che di libero ha solo il nome, non c'è alternativa.

La professione di farmacista in Italia è bloccata e l'unico destino per un laureato è quello di fare il dipendente con lo stipendio più basso d'Europa o aprire una parafarmacia per vendere pochi farmaci da banco lottando tutti i giorni per non chiudere.

Certamente la riforma del Senato è importante, ma non contribuisce alla crescita economia del Paese. Liberalizzare seriamente le professioni, al contrario porterebbe nuovi posti di lavoro, maggiori entrate per lo Stato e nuove aziende.

Il Governo Renzi si svegli, questo è quello che ci chiede l'Europa, questo è quello che serve all'Italia per tornare a crescere.

In attesa di un cambio di strategia governativa il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti ha aperto una discussione tra i professionisti italiani che non si rassegnano al declino del Paese.
 

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