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30 settembre 2015

Governo e PD neoconservatori?

Liberalizzazione fascia C e le false promesse

Per il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti che all'epoca di un'altra liberalizzazione, quella dei farmaci d'automedicazione, quando i titolari di farmacia scesero in piazza in sciopero, erano davanti al Ministero dello Sviluppo economico per sostenere quella scelta, la decisione del gruppo PD alla Camera ha dell'incredibile, un vero e proprio cambio di pelle.

Scriveva  l’économista austriaco, Nobel nel 1974, Friedrich von Hayek: "La competizione è il terrore di tutti i conservatori di destra, di centro e di sinistra. Uno dei tratti fondamentali dell’atteggiamento conservatore è il timore del cambiamento".

Ebbene  quello che sta accadendo intorno al Ddl concorrenza non può essere meglio descritto da questa frase.

Conservatori di destra, centro e sinistra uniti contro il cambiamento dicono no alla liberalizzazione dei farmaci di fascia C senza alcun valido motivo e solo per convenienza politico/corporativa.

In particolare, Governo e PD  pur di assecondare i veti di una delle componenti minoritarie della maggioranza, cancellano con un sol tratto la propria storia, cambiano il proprio Dna e si allontanano dai principi di equità, uguaglianza e merito.

Non solo questo Ddl sarà inefficace nell'aumentare il livello di competitività del Paese, ma nel settore della distribuzione dei farmaci creerà notevoli danni riuscendo là dove non era riuscito nemmeno il Governo di centro-destra: trasformare un monopolio in un oligopolio.

Abbandonata nei fatti la tutela dei consumatori, l'unico obbiettivo che sembra raggiunto è quello di favorire i grandi potentati economici e trasformare il partito di maggioranza in un neo partito conservatore.

Nella riforma dei farmaci di fascia C non c'era solamente la domanda di allargare il mercato, ma la richiesta di porre la parola fine a 50 anni di legislazione autoreferenziale, c'era la richiesta di voltare veramente pagina smettendo di guardare agli interessi tutelati per abbracciare quelli generali.

Su questo fronte Governo e Pd hanno fallito e anche clamorosamente.

A nulla valgono le vaghe promesse in "politichese" di rimettere mano alla riforma dell'intero settore, a queste assicurazioni che valgono come un tranquillante il MNLF non crede.

L'idea di una società nuova dove capacità e merito fossero le uniche coordinate possibili per una ripresa della mobilità sociale, svanisce davanti all'incapacità di chiudere la porta a lobby e corporazioni.

Questa politica e questa maggioranza non riescono a "dribblare" i privilegi e si mettono al loro servizio ignorando la possibilità di dare nuova occupazione, nuovi investimenti e risparmi per i cittadini.

Le "lenzuola" vengono ripiegate e con loro una politica che aveva l'alta ambizione di diminuire le tante, troppe diseguaglianze presenti in Italia.

Un'altro premio Nobel, questa volta per la letteratura, José Saramago scrisse: La sconfitta ha qualcosa di positivo: non è definitiva. In cambio, la vittoria ha qualcosa di negativo: non è mai definitiva.”

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