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20 aprile 2016

Tranquilli romani le farmacie non chiudono

Il rischio d'impresa anomalo

A seguito dell'allarme lanciato del Presidente dell'associazione dei titolari di farmacia di Roma circa lo stato di "agonia" di alcune farmacie della capitale, il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti ritiene opportuno formulare alcune precisazioni.

Le farmacie possono fallire, ma il servizio non cesserà.
Le farmacie non chiudono.


Infatti, se anche una farmacia dovesse andare verso il fallimento, la concessione o viene posta all'asta o un concorso ne decreterà il nuovo proprietario. In entrambi i casi il servizio sarà garantito per i cittadini.

Tale precisazione si rende opportuna per tranquillizzare i cittadini romani e fare il punto sulla "presunta" crisi delle farmacie. Stato di difficoltà non suffragata dai dati economici del settore che anche negli anni più bui della crisi economica hanno registrato quasi sempre il segno più.

Le poche farmacie con problemi economici lo sono perché sono state semplicemente gestite in maniera scriteriata.

Quando si utilizzano i fondi dell'azienda, prima della verifica degli utili di fine anno, per soddisfare le esigenze personali del titolare e questo diventa comportamento abituale dopo alcuni anni non si può non andare incontro a crisi economica grave.
Un tempo a salvare queste gestioni "allegre" era il facile credito, oggi che questo credito non è più così facile, emerge in tutta la sua realtà una incapacità gestionale che porta al fallimento. Situazione quella romana che, pur se limitata, è assai diffusa in tutta Italia.
Diversi distributori intermedi dei farmaci a causa di queste cattive gestioni delle farmacie hanno dovuto chiudere i battenti, producendo, questo sì, danno alle aziende e all'occupazione.

Inoltre, sarebbe auspicabile che l'Agenzia delle entrate facesse una bella analisi sulle procedure fallimentari là dove il prezzo di vendita risulta assai più basso dei fatturati degli anni precedenti.

Troppi sono gli interessi in gioco ed appare francamente strumentale la richiesta di provvedimenti ad hoc. Il rischio d'impresa vale per qualsiasi attività, compresa la farmacia.

Il sospetto è che dichiarazioni come queste siano stimolate da tutt'altro, la vicinanza con le prossime elezioni amministrative ad esempio. Chissà se tra i candidati comparirà anche il nome di qualche farmacista titolare di farmacia, magari chiesto dalla Lorenzin e certamente non in crisi.
 

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