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11 maggio 2016

Lettera aperta al nuovo Ministro dello sviluppo economico

A Carlo Calenda

Gentile Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda,

innanzitutto le nostre congratulazione per la nomina e i migliori auguri di un proficuo lavoro.
Ci permettiamo d'inviarle queste brevi note a ridosso della Sua nomina, perché riteniamo non sia più procrastinabile dare al Paese una seria spinta alla crescita economica.
Non c'è più tempo da perdere.
Tra i mezzi a Sua disposizione il Ddl concorrenza, ovvero le disposizioni legislative che dovevano mutuare in atto dello Stato le indicazioni dell'Autorità Garante della Concorrenza.
Purtroppo, gli intenti, sino ad oggi non hanno trovato sponda nella volontà politica.

Cambiare in questo Paese non è facile.

Non è facile quando si toccano gli interessi tutelati, non è facile quando tali interessi debbono lasciare spazio a quelli dei cittadini, agli interessi generali.

In particolare ci riferiamo nel Ddl concorrenza al capitolo dedicato alle farmacie e alla liberalizzazione dei farmaci con obbligo di ricetta pagati direttamente dai cittadini.

Tutte le rappresentanze dei consumatori, noti economisti ed organizzazioni internazionali come l'Ocse e la Commissione Europea, ci hanno detto a più riprese che liberalizzare i farmaci di fascia C sarebbe importante per l'Italia e per la crescita.
Abbiamo spiegato sia in audizione al Senato che in molti interventi pubblici come un provvedimento del genere, a costo zero per lo Stato, non altererebbe minimamente l'attuale assetto della distribuzione del farmaco, mentre al contrario sarebbe capace di creare nuova occupazione, nuove aziende e nuovi investimenti.
Il tutto garantito dalla presenza del farmacista a tutela della salute degli utenti.
Malgrado ciò, con un disegno prestabilito, tutti gli emendamenti finalizzati all'apertura di uno dei mercati più protetti alla concorrenza, quello delle farmacie, sono stati sistematicamente respinti.
Ora, se possiamo comprendere gli intenti di chi difende un privilegio acquisito, risulta davvero difficile capire perché un Governo non si schieri dalla parte dei consumatori che da una liberalizzazione come questa avrebbero notevoli risparmi.

Non tutto è però stato scritto in maniera indelebile e Lei può cambiare la narrazione in favore dei giovani e di tutti coloro che sino ad oggi sono stati esclusi perché nati con la "camicia sbagliata".

Ora ha due strade davanti a Lei: seguire le scelte di altri aprendo al grande capitale e ad un neo oligopolio senza concorrenza o scegliere il cambiamento mettendo tutti gli attori nelle condizioni di competere senza privilegi.
Lei ha l'opportunità di dare opportunità a tutti, non la sprechi.
 

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