LA STORIA

Il decreto Bersani e il sostegno del MNLF

LE MANIFESTAZIONI DI ROMA E MILANO - luglio/agosto 2006

Il 4 luglio 2006 con decreto legge n. 233 viene consentita la vendita dei farmaci SOP e OTC in esercizi diversi dalle farmacie. Sia gli esercizi di vicinato che i corner dei supermercati potranno vendere i farmaci d’automedicazione. La reazione dei titolari di farmacia è “furibonda” e vengono organizzate varie manifestazioni ed alcune giornate di sciopero. A Milano in contemporanea con le giornate di sciopero il MNLF organizza una manifestazione ripresa da diversi organi di stampa.
Numerosi colleghi in camice bianco hanno forniscono gratuitamente consigli ai cittadini sul corretto uso dei farmaci e spiegano perché la farmacia italiana è un monopolio di fatto. Contemporaneamente a questa manifestazione da tutta Italia i colleghi hanno inviato centinaia di telegrammi al Presidente del Consiglio Romano Prodi e al Ministro per lo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani, questo il testo del telegramma - NON SCIOPERO SONO UN FARMACISTA NON TITOLARE CHE CHIEDE IL RICONOSCIMENTO DI UN DIRITTO NEGATO: IL LIBERO ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE
Due giorni prima c'era stato l'annuncio dei titolari di farmacia: sciopero ad oltranza. La risposta non poteva essere più eloquente: un lavoro frenetico, fatto di giorni e notti passate a parlare con i colleghi e a preparare i comunicati stampa porta ad organizzare una manifestazione per far sapere all'Italia che farmacista non vuol dire titolare. La sveglia alle 4 è seguita dalla lettura delle prime notizie con i giornali, freschi di stampa, che annunciano le defezioni allo sciopero, da parte dei titolari di Lombardia e Marche, delle province di Bologna, Prato, Firenze, Bolzano, Sassari, del Trentino. Immediate le minacce di Federfarma di sospendere i titolari ribelli.
Le voci, poi confermate dalla denuncia della UIL Lazio, di ferie e permessi "forzati" ai dipendenti delle farmacie in sciopero. Non c'era stato tempo per stampare i cartelli come a Milano, bisognava farli a mano. Arrivano colleghi da tutta Italia e tanta, tanta solidarietà e rabbia da parte di chi è rimasto a casa. Intorno alle 11.00 l'arrivo delle prime troupe televisive, il grande lavoro delle ore precedenti cominciava a dare i primi frutti. "Il decreto Bersani è un primo passo verso l'apertura del mercato, poi l'abolizione del numero chiuso" ripeteva il Presidente e tutti gli intervistati. Nel frattempo partivano i primi lanci ANSA e ADNKRONOS: "Contromanifestazione a Roma dei farmacisti non titolari, Bersani vai fino in fondo".
Dal Ministero delle Attività produttive e Sviluppo Economico arriva l'OK per un incontro. Il Sottosegretario Giaretta riceve una delegazione del MNLF: Il Governo non ha intenzione di modificare il decreto uscito dal Senato". Il MNLF denuncia le pressioni ricevute in questi giorni dai dipendenti delle farmacie private e delle difficoltà frapposte dai distributori intermedi nel fornire di farmaci d'automedicazione richiesti dai farmacisti che hanno un proprio esercizio. Nel frattempo Letta annuncia che il Governo ha intenzione di prendere dei provvedimenti nei confronti dello sciopero in atto.
Interviene il ministro della Salute Livia Turco: se Federfarma sospende lo sciopero sono disposta a riceverli. Un sospiro di sollievo per i vertici dell'organizzazione che vedono una via d'uscita dal tunnel ove si erano cacciati: sospendiamo lo sciopero, si affrettano a comunicare. Poi, malinconicamente, con il mesto imbarazzo di chi conosce la verità, si parlerà di misurazione della pressione e di quella del colesterolo, un pò poco per giustificare una sconfitta iniziati anni or sono e forse nel DNA di chi ostinatamente non vuol comprendere che la società italiana è cambiata e i privilegi ingiustificati non sono più tollerati.
Un fallimento totale: fallito il tentativo di voler escludere il farmacista nei luoghi ove veniva dispensato il farmaco nell'intento di ripristinare il binomio farmaco-farmacia cancellato dal Decreto Bersani in favore del nuovo binomio farmaco-farmacista. Fallito il tentativo di voler far credere ai cittadini che lo sciopero era stato fatto per tutelare i loro interessi. Fallimenti che pesano e che sono la naturale conseguenza di una politica tutta tesa a salvaguardare il proprio interesse.
Ora è stata sancita pubblicamente la frattura nella categoria, che farà la FOFI? Continuerà a sostenere posizioni autolesionistiche come quella dell'esclusione del farmacista in palese contraddizione con quanto ripetuto per anni rispetto alla volontà di avere una farmacista là dove c'era da dispensare un farmaco. I farmacisti non titolari oggi ci sono, domani ci saranno anche con i loro esercizi a rivendicare la propria libertà professionale.
Le immagini sono dedicate a tutti coloro che erano a Roma con la mente e con il cuore.

Il 5 dicembre 2006, su iniziativa del Movimento Nazionale Liberi Farmacisti, nasce a Milano la Federazione Esercizi Farmaceutici, l’organizzazione che dovrà difendere gli interessi dei titolari di parafarmacia.
Il 12 ottobre 2007, su segnalazione del MNLF, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato condanna 4 distributori intermedi dei farmaci che si erano rifiutati di fornire farmaci alle parafarmacie.

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